Iacopo Pontormo

Nato nel 1494 dal fiorentino Bartolomeo di Martino Carucci, pittore nella bottega del Ghirlandaio. Rimasto orfano da bambino di entrambi i genitori, è educato dalla nonna Brigida a Pontormo e a tredici anni comincia a Firenze l’apprendistato di pittore, prima da Piero di Cosimo. (1510), poi da Andrea del Sarto, Mariotto Albertinelli e Fra Bartolomeo. (1512). Il suo debutto ufficiale è alla Santissima Annunziata, interessata in quegli anni da un intenso programma decorativo legato alla visita di papa Leone X Medici, quando, appena diciannovenne, viene chiamato come aiuto e realizza le figure della Fede e della Carità.

Nel 1546 inizia a lavorare agli affreschi della chiesa di San Lorenzo che lascia incompiuti al momento della sua morte avvenuta nel 1556.

E’ uomo solitario e introverso, tutto chiuso nel suo lavoro e pieno di crucci per la sua salute malferma, fino a manifestare evidenti sintomi di ipocondria. Dimesso nel vestire, evita feste e assembramenti e lavora in tempi e modi di sua totale discrezione, scegliendo arbitrariamente anche clienti e committenti.

Al tempo è considerato uno stravagante più che un malato, nonostante i suoi gravi disturbi mentali, anche perché allora la nevrosi è considerata un aspetto peculiare della personalità artistica.

(4 aprile 2019)

Fonte:

Delle vite dè più eccellenti pittori, scultori e architettori in Opere di Giorgio Vasari pittore e architetto aretino, volume X, Firenze, Audin, 1822.

Rudolf e Margot Wittkower, Nati sotto Saturno La figura dell’artista dall’antichità alla Rivoluzione francese, Einaudi, Torino, 2016

Pontormo, Wikipedia, 4 aprile 2019

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