Filippo Lippi

Nato nel 1406 a Firenze, rimane orfano di entrambi i genitori in tenera età e, per garantirgli un futuro, i parenti lo destinano alla vita religiosa, senza verificare minimamente la sua vocazione. Divenuto monaco carmelitano coltiva con successo anche la attività artistica. Nel 1456, cappellano di Santa Margherita a Prato, invaghitosi di Lucrezia Buti, monaca dello stesso convento, fugge con lei. La madre superiora e le autorità ecclesiastiche cercano di evitare un pubblico scandalo che però scoppia quando anche la sorella di Lucrezia, Spinetta Buti, fugge con altre tre suore. Dopo due anni le cinque fuggitive sono costrette a rientrare in convento, ripetere l’anno di noviziato, ravvedersi solennemente ed essere rivestite dell’abito e del velo monacale. Nel frattempo Lucrezia ha partorito un figlio a Filippo Lippi, che diventerà poi Filippino Lippi, anch’egli famoso pittore. Nonostante il pubblico ravvedimento, Lucrezia e Spinetta riprendono i rapporti con i loro amanti e nel 1461 si installano in casa di fra Filippo. Cosimo de’ Medici viene in loro aiuto, intercedendo presso il pontefice, che scioglie il frate dai suoi voti, che perde così tutte le cariche ecclesiastiche e le relative prebende.

Ciò non gli impedisce di continuare a produrre opere religiose e di passare il resto della sua vita a dipingerle.

Muore a Spoleto nel 1469.

(5 aprile 2019)

Fonti:

Rudolf e Margot Wittkower, Nati sotto Saturno La figura dell’artista dall’antichità alla Rivoluzione francese, Einaudi, Torino, 2016

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