Bartolomeo Ammannati

Nato nel 1511. Nel 1582, ormai ultrasettantenne, scrive una lunga lettera ai colleghi della fiorentina Accademia del Disegno, in cui li ammonisce a non rappresentare immagini nude, facendo anche autocritica, perché dotate di una forte capacità di suggerire pensieri sconci e disordinati e di influenzare stili di vita disonesti, soprattutto quando esposte in luoghi pubblici e nelle chiese.

È il suo testamento spirituale, anche perché diciotto mesi prima, insieme con la moglie, la poetessa Laura Battaferri, aveva donato i suoi beni familiari al Collegio dei Gesuiti di Firenze, della cui sede l’Ammannati aveva da tempo cominciato a stendere il progetto di recupero. I suoi crescenti scrupoli religiosi e morali gli avevano infatti fatto abbandonare gradualmente il suo lavoro di scultore, visto anche l’insuccesso della sua grande opera scultorea, rappresentata dalla Fontana del Nettuno di Bologna. 

(6 aprile 2019)

Fonte:

Rudolf e Margot Wittkower, Nati sotto Saturno La figura dell’artista dall’antichità alla Rivoluzione francese, Einaudi, Torino, 2016

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