Il 27 aprile 1945 entrano in Milano da porta Ticinese, alle prime ore del pomeriggio, le prime formazioni partigiane provenienti dall’Oltrepò pavese, al comando di Italo Pietra. Sono una colonna di una quarantina di autocarri che trasportano due divisioni “Garibaldi”, una divisione “Giustizia e Libertà” e una “Matteotti”. Un’altra colonna di “Giustizia e Libertà” viene giù per la Vigentina.
La colonna di Italo Pietra viene raggiunta da due membri del CLN, Farina e Vergani, per guidare i partigiani in una città con ancora molti nuclei tedeschi, armati di tutto punto, in attesa di nuovi eventi e, in particolare, dell’arrivo degli alleati. L’attraversamento di Milano avviene tra due ali di folla impazzita di gioia e festante. La colonna, forte di almeno 1300 persone, si ferma in viale Romagna, per l’accasermamento dei partigiani nei locali di una scuola.
Italo Pietra prosegue invece con i rappresentanti del comando (Cavallotti , commissario politico, Paolo Murialdi, capo di Stato Maggiore e Luchino Del Verme, comandante della divisione Gramsci) verso via Brera, dove ha sede il comando del CVL e si incontrano con Raffaele Cadorna, con il generale Palombo e altri graduati e lì lo raggiunge la notizia della cattura a Dongo di Benito Mussolini.
Gli alleati entrano in Milano soltanto il 29 aprile, accolti trionfalmente dalla popolazione. In piazza della Scala i loro comandi si incontrano nei locali dell’Hotel Regina con i colleghi tedeschi per concordare l’uscita delle truppe dalla città, come da accordi sottoscritti da tempo. I soldati tedeschi, tra cui molti criminali di guerra, scortati e protetti da rappresaglie fino al Brennero, possono così ritornare in Germania.
(10 maggio 2019)
Fonti:
Gianni Bisiach, Pertini racconta gli anni 1915-1945, Milano, Mondadori, 1983
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