Cronistoria 1978

4 gennaio

A Cassino viene ucciso dal gruppo Operai Armati il capo sorvegliante dello stabilimento FIAT, Carmine De Rosa.

7 gennaio

A Roma vengono uccisi due militanti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti di 19 anni e Francesco Ciavatta di 20 anni, davanti ad una sede del MSI. Poche ore più tardi muore in scontri con la polizia il giovane missino Stefano Recchioni.

16 gennaio

Si dimette il governo Andreotti

20 gennaio

A Firenze muore per mano delle Unità Combattenti Comuniste l’agente di polizia Stefano Dionisi.

7 febbraio

A Prato viene ucciso da Lotta Armata per il Comunismo il notaio Gianfranco Spighi.

14 febbraio

A Roma le BR uccidono il Consigliere di Cassazione Riccardo Palma, addetto alla Direzione Generale delle Carceri, mentre sta uscendo di casa, per andare in ufficio, da solo, a bordo della sua auto.

28 febbraio

Aldo Moro, all’assemblea dei gruppi parlamentari della DC, perora l’esigenza di un governo programmatico con il PCI.

9 marzo

Si apre a Torino il processo, con l’imputazione di banda armata, a quarantotto aderenti alle Brigate Rosse, quindici detenuti, tra cui Renato Curcio e Alberto Franceschini, cinque latitanti, un irreperibile, ventidue contumaci, cinque presenti.

10 marzo

A Torino un commando delle BR, formato da due uomini e una donna, uccide,mentre sta aspettando alla fermata il tram, il maresciallo di polizia Rosario Berardi, di cinquantatre anni, già vicecapo dell’Ufficio Politico della Questura ed allora di servizio alla sezione antiterrorismo.

11 marzo

Giulio Andreotti forma il suo IV governo, un monocolore DC, con previsto l’appoggio esterno di PCI, PSI, PSDI e PRI   

I 55 giorni di prigionia di Aldo Moro

16 marzo 

Aldo Moro viene rapito in via Mario Fani a Roma, dopo l’uccisione dei cinque uomini di scorta e viene trasportato in via Montalcini.

La Camera dei Deputati vota la fiducia al governo di “unità nazionale” guidato da Giulio Andreotti, mentre CGIL, CISL e UIL proclamano lo sciopero generale.

18 marzo

Una telefonata al “Messaggero” annuncia il comunicato n. 1 delle BR, con la foto di Moro prigioniero e con l’annuncio dell’avvio del “processo” al presidente della DC.

21 marzo

Il governo approva il decreto legge intitolato “Norme penali e processuali per la prevenzione e la repressione di gravi reati”Sono tredici articoli che contengono norme molto restrittive con vigore immediato visto lo stato di necessità e urgenza.

24 marzo

A Torino, un commando delle BR, composto da due persone, sparano alle gambe dell’architetto Giovanni Picco, 46 anni, democristiano, nel passato vicesindaco della città.

25 marzo

Comunicato n. 2 delle BR, recapitato a Roma, Torino e Genova, in cui si forniscono informazioni sul “processo” ad Aldo Moro, compresi “i capi di imputazione”.

29 marzo

Comunicato n.3 delle BRfatto recapitare in Piazza del Gesù con allegata una lettera a Cossiga che Moro avrebbe voluto rimanesse segreta e tre lettere, fatte ritrovare dal suo collaboratore Nicola Rana in altra zonadestinate allo stesso Rana, alla moglie Eleonora e ai figli e quella a Francesco Cossiga, Ministro degli Interni. In quest’ultima Moro si definisce “prigioniero politico” e chiede l’avvio di una trattativa per la sua liberazione.

4 aprile

In una ulteriore lettera Moro scrive al segretario della DC,dichiarando che l’unica soluzione possibile è la liberazione di prigionieri di ambo le parti.

Viene divulgato il comunicato n. 4 delle BR, con acclusi la “Risoluzione della Direzione Strategica delle Br” e un opuscolo delle BR del novembre 1977.

5 aprile

Il governo tenta inutilmente di convincere i familiari di Moro a non divulgare una ulteriore lettera dove il prigioniero afferma ai vertici della DC che il suo sangue ricadrà su di loro.

10 aprile

Viene rinvenuto il Comunicato n.5 delle BR, con accluso un brano del memoriale di Aldo Moro molto polemico nei confronti di Paolo Emilio Taviani.

11 aprile

A Torino, durante un agguato in cui riesce a ferire uno degli attentatori appartenente alle Brigate Rosse, Cristoforo Piancone, viene ucciso Lorenzo Cotugno, di trentuno anni, agente di custodia presso il carcere Le Nuove.

15 aprile 

Il comunicato n. 6 delle BR, fatto pervenire alla redazione milanese di “Repubblica” annuncia la fine del “processo” e l’emissione della sentenza di condanna a morte di Aldo Moro.

18 aprile

A Roma, in un appartamento di via Gradoli, viene scoperta, del tutto casualmente per un intervento di vigili del fuoco chiamati per una infiltrazione d’acqua, una base brigatista utilizzata fino a poche ore prima da Mario Moretti e Barbara Balzerani. La immediata pubblicizzazione della scoperta vanifica ulteriori appostamenti per la cattura dei briganti al loro ritorno nell’appartamento.

Con una telefonata al Messaggero viene comunicato come ritrovare il comunicato n. 7 delle BR, dove si annuncia la morte per suicidio di Moro e il luogo dove trovare la salma: il Lago della Duchessa, a 1800 metri di altitudine in località Cartore, in provincia di Rieti. 

19 aprile

Il quotidiano “Lotta Continua” pubblica un appello, firmato da oltre cento intellettuali laici e cattolici, a favore della trattativa con le BR.

Un gruppo di cinque brigatisti assale a scopo dimostrativo lanciando bombe a mano la caserma dei carabinieri “Manfredi Talamo” a Roma. Nella caserma, a insaputa dei brigatisti, ci sono gli uffici del nucleo antiterrorismo del generale Carlo Alberto Della Chiesa.

20 aprile

Con il comunicato n. 7, a cui è allegata una foto di Aldo Moro con in mano il quotidiano “La Repubblica” del giorno precedente, le BRpretendono che in 48 ore si definiscano i modi per lo scambio di prigionieri. Inoltre denunciano come falso e provocatorio il comunicato del 18 aprile. 

Nello stesso giorno, tramite il viceparroco della parrocchia romana di Santa Lucia, le BR fanno recapitare tre lettere di Aldo Moro, destinate una alla moglie, un’altra a Benigno Zaccagnini e la terza al papa Paolo VI. 

A Milano le BR uccidono il maresciallo maggiore delle guardie di custodia Francesco Di Cataldo, di cinquantadue anni, mentre esce di casa per prendere l’autobus con cui raggiungere il carcere di San Vittore.

21 aprile

In un comunicato la direzione del Psi incrina il fronte della fermezza, ipotizzando altre vie rispetto al cedimento al ricatto delle BR e il rifiuto pregiudiziale alle loro richieste.

22 aprile 

Viene pubblicata sull’”Osservatore Romano” una lettera di Paolo VI,in cui il papa chiede agli “uomini delle BR” di liberare Moro senza condizioni.

Il quotidiano “La Repubblica pubblica una lettera di Moro a Zaccagnini.

24 aprile

Comunicato n. 8 delle BR, con il quale chiedono la liberazione di 13 detenuti, non tutti brigatisti, uomini della “XXII ottobre, alcuni nappisti e anche due detenuti comuni. Nuove lettere di Moro, una indirizzata alla moglie e un’altra, composta di sette fogli, destinata a Zaccagnini.

25 aprile

Appello del segretario dell’ONU Kurt Waldheim per la liberazione di Moro

26 aprile

A Roma viene colpito alle gambe da un commando delle Br Girolamo Mechelli, cinquantacinque anni, capogruppo democristiano al Consiglio Regionale del Lazio, membro del Consiglio nazionale superiore della DC.

In un incontro con Zaccagnini, Craxi suggerisce provvedimenti di clemenza in favore di qualche brigatista che versi in particolari condizioni.

27 aprile

A Torino viene ferito alle gambe con sette proiettili Sergio Palmieri, di trentanove anni, capo dell’Ufficio Analisi e tempi di lavoro del reparto carrozzeria della Fiat, nonché addetto alle relazioni sindacali.

Il PSI intensifica i sui tentativi di mediazione.

28 aprile

Sette lettera di Moro indirizzate al Presidente della RepubblicaLeone, ai presidenti di Camera e Senato Ingrao e Fanfani, ad Andreotti, Craxi, ai democristiani Piccoli, Misasi, Dell’Andro(sottosegretario alla Giustizia), Pennacchini, Ancora e al Partito della Democrazia Cristiana, lunga dieci pagine.

29 aprile

La lettera di Moro indirizzata alla DC viene pubblicata sul “Messaggero”.

30 aprile

Mario Moretti telefona direttamente alla famiglia Moro, chiedendo un intervento “diretto, immediato e chiarificatore” di Zazzagnini, per impedire l’esecuzione del prigioniero.

3 maggio

Nella DC si incrina il fronte della “fermezza” ed alcuni dirigenti, tra cui Fanfani e De Bartolomei, dichiarano una loro disponibilità alla trattativa, ma, dopo un aspro scontro all’interno della Direzione del partito, viene delegato al governo la decisione di accettare la proposta socialista. Andreotti ribadisce la sua contrarietà, condivisa anche dal PCI. All’interno delle BR Valerio Morucci e Adriana Faranda contestano la decisione di uccidere Moro, ma rimangono in minoranza.

4 maggio

A Milano viene ferito dalle BR Umberto Degli Innocenti, responsabile dei reparti a Castelletto della Sit Siemens e a GenovaAlfredo Lamberti, capo dell’ufficio sindacale dello stabilimento Oscar Sinigallia di Cornigliano dell’Italsider.

La DC ribadisce la linea della fermezza.

5 maggio

Comunicato n. 9 delle BR in cui si annuncia l’esecuzione della sentenza. 

Lettera di addio di Aldo Moro alla moglie.

6 maggio

A Novara viene gambizzato dalle BR Giorgio Rossanigo, medico delle carceri.

9 maggio

Aldo Moro viene ucciso nel garage di via Montalcini a colpi di pistola e mitraglietta e il suo corpo viene fatto ritrovare, con una telefonata a Franco Tritto, nel bagagliaio di una Renault rossa in via Caetani.

10 maggio

Si dimette il Ministro degli Interni Francesco Cossiga e lo stesso giorno viene approvata la legge 180 che abolisce i manicomi.

29 maggio

Viene approvata in via definitiva la legge che disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza, non più considerata reato.

6 giugno

Le BR uccidono a Udine il maresciallo delle guardie carcerarie Antonio Santoro e rivendicano l’uccisione, avvenuta il 21 maggio, di Antonio Esposito, capo dell’antiterrorismo di Genova.

11-12 giugno

Il referendum abrogativo della Legge Reale sull’ordine pubblico e della legge sul finanziamento pubblico dei partiti viene bocciato.

15 giugno

Si dimette, sei mesi prima della naturale scadenza, il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, travolto dallo scandalo per la vicenda Lockheed e accusato di irregolarità fiscali e traffici immobiliari.

29 giugno

Hanno inizio le votazioni per il nuovo presidente della Repubblica, che si concludono, dopo sedici scrutini, con l’elezione del socialista Sandro Pertini.

6 agosto

Muore a Castel Gandolfo il papa Paolo VI, all’età di 86 anni.

26 agosto

Al terzo scrutinio del Conclave viene eletto Papa il cardinale Albino Luciani, con il nome di Giovanni Paolo I.

13 settembre

Viene arrestato a Milano il militante BR Corrado Alunni

28 settembre

Viene ucciso a Roma il simpatizzante del PCI Ivo Zini dai Nuclei Armati Rivoluzionari.

A Torino le BR assassinano Pietro Coggiolo, capo reparto della Lancia.

30 settembre

Franco Freda evade dall’aula bunker di Catanzaro. Sarà di nuovo arrestato il 20 agosto 1979.

1° ottobre

In una irruzione dei Reparti Speciali Antiterrorismo dei carabinieri, guidati dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, in un covo BR di via Montenevoso a Milano, vengono arrestati Franco Bonisoli, Lauro Azzolini, Antonio Savino, Bianca Sivieri, Paolo Sivieri, Domenico Gioia, Maria Russo e Flavio Amico. Nell’appartamento viene sequestrato l’archivio segreto delle BR, contenente anche lettere inedite di Aldo Moro e la copia in carta carbone di un dattiloscritto di 51 fogli, acquisito dalla Magistratura e coperto dal segreto istruttorio, definito “memoriale di via Monte Nevoso”, che il presidente della DC aveva scritto durante i 55 giorni di prigionia.

Nello stesso covo, ma solo il 9 ottobre 1990, verranno ritrovate del tutto casualmente, durante la ristrutturazione dell’appartamento rimasto disabitato, nascoste in una intercapedine, armi, cinquanta milioni di lire, provenienti dal sequestro Costa. e 421 fotocopie di autografi di Moro, che integrano, in modo cospicuo il memoriale fino allora noto.

10 ottobre

A Roma viene ucciso dalle BR Gerolamo Tartaglione, direttore generale degli Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia.

11 ottobre

A Napoli Prima Linea uccide Alfredo Paolella, docente di antropologia criminale e operante nel carcere di Pozzuoli.

16 ottobre

Il cardinale polacco Karol Wojtyla è eletto papa con il nome di Giovanni Paolo II.

3 novembre

A Roma, Guerriglia Comunista uccide il ventisettenne Maurizio Tucci.

8 novembre

A Frosinone le Formazioni Comuniste Combattenti uccidono il procuratore capo della Repubblica Fedele Calvosa insieme ai due agenti di scorta. Nello scontro muore anche il terrorista Roberto Capone.

15 dicembre

A Roma, per errore, Guerriglia Comunista uccide il ventenne Enrico Donato e le BR uccidono a Torino, davanti al carcere delle Nuove, gli agenti di custodia Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu, entrambi ventenni.

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