Il ripristino di San Francesco al Prato

La chiesa di San Francesco al Prato, si trovava in uno stato di avanzato degrado, sia per dissesti statici e geologici, sia per la presenza della settecentesca Cappella del Gonfalone, che era addossata alla facciata. Ciò nonostante che la chiesa fosse considerata il Pantheon di Perugia, perché vi erano conservate le spoglie dei perugini più famosi.

L’occasione per il suo pieno recupero fu il settecentesimo anniversario della morte di San Francesco, che cadeva nell’anno 1926.

Il piano di ripristino, elaborato dall’architetto Pietro Angelini, consistette nella sistemazione del sottosuolo, nell’abbattimento della Cappella del Gonfalone, un tempo proprietà della Confraternita della S.S. Concezione e nella ricostruzione della facciata, di cui sopravviveva solamente una piccola parte originale.

Il ripristino totale della facciata avvenne sulla base di una raffigurazione, attribuita al Bonfigli, contenuta nel Gonfalone di S.Bernardino, recuperando parte degli elementi originali, tra cui alcune formelle di quadellato perugino.

Contestualmente a tali lavori, a spese della Confraternita del Gonfalone, fu restaurata l’antica Cappella degli Oddi, attigua alla chiesa.

Il complesso, così ripristinato, fu inaugurato nel 1927, in occasione dell’anniversario della marcia su Roma, dal podestà Oscar Uccelli, come si evince anche dall’iscrizione latina riportata sulla facciata: Comune Perusii a.d. MDCCCCXXVI Septies Centeno ab Obitu Sanctii Francisci Reparavit Perfectione Oscar Uccelli Potestate.

 

Fonte:

Loreto di Nucci, Fascismo e spazio urbano Le città storiche dell’Umbria, Il Mulino, Bologna, 1992

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