La variopinta allegrezza della città capitale e residenza imperiale si nutriva molto chiaramente…del tragico amore dei paesi della Corona per l’Austria: tragico, perché eternamente non ricambiato. Gli zigani della puszta, gli huculi subcarpatici, i vetturini ebrei della Galizia,…i caldarrostai sloveni di Sipolje, i piantatori di tabacco svevi della Bacska, gli allevatori di cavalli della steppa, i siberna osmanici, quelli della Bosnia-Erzegovina, i mercanti di cavalli della Hanà in Moravia, i tessitori dei Monti Metalliferi, i mugnai e i mercanti di corallo della Podolia, tutti costoro erano i munifici sostentatori dell’Austria, quanto più poveri, tanto più munifici.
Joseph Roth, La Cripta dei Capuccini, La Biblioteca di Repubblica, 2002, pag.75
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