Vecchiaia

Ai vecchi, a tutti, si deve rispondere sempre perché, essendogli rimasto ormai così poco tempo per fare domande, sarebbe una crudeltà terribile lasciarli senza risposte.

 

José Saramago, Il Vangelo secondo Gesù, Bompiani, 1995, pag.168

 

Si invecchia un poco alla volta: in un primo momento si attenua la voglia di vivere e di vedere i nostri simili. A poco a poco prevale il senso della realtà, ti si chiarisce il significato delle cose, ti sembra che gli eventi si ripetano in  maniera fastidiosa e monotona. Anche questo è un segno di vecchiaia. Quando ormai ti rendi conto che un bicchiere non è altro che un bicchiere e che gli uomini, qualunque cosa facciano, sono solo creature mortali. Poi invecchia il tuo corpo; non tutto in una volta, certo, invecchiano per primi gli occhi oppure le gambe, lo stomaco, il cuore. Si invecchia così, un pezzo dopo l’altro. Poi a un tratto invecchia la tua anima: anche se il corpo è effimero e mortale, l’anima è ancora mossa da desideri e ricordi, cerca ancora la gioia. E quando scompare anche questo anelito alla gioia, restano solo i ricordi e la vanità di tutte le cose; a questo punto si è irrimediabilmente vecchi.

 

Sándor Márai, Le braci, Adelphi, 1998, pag.157

 

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