Nazareth era una cittaduzza, situata in un valloncello che largo si apre sulla vetta del gruppo di montagne, che chiude a settentrione la pianura d’Esdrelon. La popolazione è ora di tre a quattro mila anime; né può avere variato di molto. Il freddo nel verno è vivo; saluberrimo il clima. A somiglianza di tutte le borgate giudee di quel tempo, essa era un mucchio di casupole fabbricate senza stile, ed offriva per fermo quell’aspetto povero e arido, proprio de’ villaggi ne’ paesi semitici. Le case, a quanto pare, gran fatto non differivano da que’ cubi di pietra, ineleganti entro e fuori, che ora coprono le regioni più ricche del Libano, e che miste ai fichi e alle viti, sono tuttavia dilettevoli allo sguardo
Ernesto Renan, Vità di Gesù, Edizioni Corbaccio, 1936, pp.19-20
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