Per questo, dopo la fontana, la più grande buona azione è costruire un ponte, così come il maggior peccato consiste nel metterci addosso le mani, dato che ogni ponte, dalla trave gettata su un torrente montano fino a questa costruzione di Mehmed Pascià, ha il suo angelo che lo guarda e lo sostiene, finché gli è destinato da Dio di sussistere.
Ivo Andric, Il ponte sulla Drina, Mondadori, Milano, 1962, pag. 316
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