Credevamo di imporci a quattro beduini da comprare con le perline e invece siamo andati a rompere i coglioni all’unica grande potenza africana, cristiana, imperialista e moderna. Anche i francobolli aveva fatto fare il negus.
Ci siamo andati impreparati, mal comandati e indecisi e quel che è peggio senza soldi. Fidando nella nostra fortuna, nell’arte di arrangiarsi e nella nostra bella faccia. Lo abbiamo fatto per dare un deserto alle plebi diseredate del Meridione, uno sfogo al mal d’Africa dei sognatori, per la megalomania di un re e perché il presidente del Consiglio deve far dimenticare scandali bancari e agitazioni di piazza. Ma perché le facciamo sempre così, le cose, noi italiani?
Carlo Lucarelli, Ottava vibrazione, Einaudi, 2008, pag. 439
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