Gentiluomo

       “Ho mentito” dissi.

“Vieni qui” disse.

“Non posso” dissi. “Ho mentito, ti dico”.

“Lo so” disse.

“Allora fa’ qualche cosa” dissi. “Fa’ qualunque cosa, così almeno sarà qualcosa”.

“Non posso” disse.

“C’è niente che si possa fare? Niente del tutto?”.

“Non ho detto questo” disse il nonno. “Ho detto che non potevo. Tu puoi”.

“Cosa?” dissi.”Come posso dimenticarmene? Dimmi come”.

“Non puoi” disse.”Nulla mai si dimentica. Nulla va perduto. E’ troppo prezioso”.

“Allora cosa posso fare?”.

“Vivere con quello” disse il nonno.

“Vivere con quello dentro? Vuoi dire per sempre? Per tutto il resto della mia vita? Senza mai liberarmene? Non posso. Non vedi che non posso?”.

“Si che puoi” disse. “Potrai. Un gentiluomo può sempre. Un gentiluomo può sopravvivere a tutto. Può affrontare tutto. Un gentiluomo accetta le responsabilità delle sue azioni e porta il peso delle loro conseguenze, anche quando non è stato lui a provocarle ma le ha soltanto accettate; quando non ha detto No, pur sapendo che avrebbe dovuto dirlo.”

 

William Faulkner, I saccheggiatori, Mondadori, 1963, pp. 369-370

 

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