Gli uomini fumavano di tutto in quel tempo; mio zio aveva provato i pampini di vite spruzzati di vino e messi al forno, le foglie di melanzana spruzzate di miele e vino e poi seccate al sole, la barba dei carciofi messa a macerare nel vino e poi infornata; perciò una milit la pagava anche mezza lira.
Leonardo Sciascia, Gli zii di Sicilia, Einaudi, 1972, pag.12
Certo sono solo una goccia d’acqua in confronto alla “sete di fumo” dei nostri uomini, ma è sempre qualcosa, tanto più che pacchi individuali la nostra posta aerea non ne porta. Quelle sigarette rappresentano un segno tangibile della solidarietà dei loro compagni e amici all’estero. Abbiamo la consolazione di sapere che dalla nostra parte sono rimaste le cartine e abbiamo, grazie all’eredità degli arabi di mille anni fa, le migliori cartine del mondo, ma le zone dove si coltiva il tabacco, le Canarie soprattutto, dono “di là”.
Giuliano Pajetta, Ricordi di Spagna, Editori Riuniti, 1977, pag. 151
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