Ebrei

 Creato questo gran libro, la storia del popolo giudeo si svolge con un impeto logico, irresistibile. Perduta ogni speranza d’un regno terrestre, pel succedersi dei grandi imperi nell’Asia occidentale, egli si abbandona ai sogni religiosi con una specie di cupa voluttà. Poco curante di una dinastia nazionale o d’indipendenza politica, esso accetta tutti i governi che gli concedono il libero esercizio del suo culto e non facciano violenza a’ suoi costumi. Ormai Israele non avrà altra guida che quella dei suoi entusiasmi religiosi, nessun altro nemico che quelli dell’unità divina, altra patria che la sua Legge.

L’idea che Israele è un popolo di santi, una tribù eletta da Dio e a lui vincolata da un contratto, mette radici sempre più salde e profonde. Una immensa speranza riempie gli animi. Tutta l’antichità indo-europea aveva posto il paradiso all’origine; tutti i poeti avevano rimpianta un’età dell’oro svanita. Soltanto Israele poneva l’età dell’oro nell’avvenire.

 

Ernesto Renan, Vita di Gesù, Edizioni il Corbaccio. 1936, pag.11, pag.12

 

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