Donna

 Così abbassai il volto verso di lei. Ma ella non si mosse, stando così leggermente staccata da me, inclinata appena sulla vita, fissandomi; ora era lei a dire “No”. Così posi le braccia intorno a lei. Poi ella venne a me, sciogliendosi come sanno e possono le donne, le braccia che avevano la potenza nei polsi e gomiti da domare i cavalli intorno alle mie spalle, usando i polsi per tenere il mio volto contro il suo, finché non vi fu bisogno dei polsi; pensai allora alla donna di trent’anni, il simbolo dell’antico ed eterno Serpente, ed agli uomini che hanno scritto di lei, e realizzai allora l’incolmabile abisso tra la vita e la letteratura – che quelli che possono, fanno, quelli che non possono, soffrono a sufficienza della loro impotenza, ne scrivono.

 

William Faulkner, Gli invitti, Mondadori, 1958, pag.202    

 

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