E non si trattava solo degli errori pesanti sull’interpretazione dello stalinismo. Era in discussione l’idea dell’insorgenza di una avanguardia, che precedeva e gestiva il potere con il massimo di concentrazione del comando: in pratica cancellando il molteplice, articolato e fluttuante che segnava lo stesso soggetto rivoluzionario nel suo farsi. Si potrebbe dire: il contraddittorio dell’esistere umano, la sua insostituibile complessità.
Pietro Ingrao, Volevo la luna, Einaudi, 2006, pag.146
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