Arabi

Qui la civiltà araba non è andata distrutta come quando i buoni cristiani di Fernando e Isabella sono arrivati in Andalusia, qui gli uomini del Cid e i mercanti catalani arrivarono prima e furono più saggi, lasciarono vivere la gente e le opere. Dai canali di irrigazione alle ricche colture, dai nomi dei paesi ai volti della gente, dai termini dell’agricoltura e delle misure alle inevitabili piastrelle di porcellana bianche e azzurre, sono cento cose che ci ricordano quel passato antico e noi siamo diventati così ingenuamente “spagnoli” che a volte ci sembra che quel passato appartenga anche a noi.

Giuliano Pajetta, Ricordi di Spagna, Editori Riuniti, 1977, pag. 161

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