La vigilia della Liberazione

La giornata del 19 giugno 1944 era molto calda, contrariamente a quelle precedenti e lo squadrone  del 17th/21st Lancers, appartenente alla 26a Brigata Corrazzata della 6a Divisione Corrazzata Britannica, dopo essere stato respinto al passaggio a livello di  Fontivegge da un contrattacco tedesco, si era concesso una sosta. Alle 18,30, dei quindici carri componenti lo squadrone solo cinque risposero all’ordine di avanzare, essendo gli altri o danneggiati dal cannoneggiamento nemico o in avaria. Il capo squadrone ordinò ad un gruppo di tre carri di muoversi per primo, guidati, secondo il regolamento, dal carro comandato da un sottoufficiale e seguito da quello agli ordini di un ufficiale, il tenente Edward P. Thompson. Ma un carro era fuori combattimento e pertanto il tenente decise, dopo un momento di perplessità, di avanzare comunque con due carri, seguendo in seconda posizione l’altro, guidato da un sergente. Il tenente era consapevole che il primo carro lungo quella strada sarebbe stato probabilmente colpito, perché la difesa della città da parte tedesca era ostinata e tenace, finalizzata a guadagnare il maggior tempo possibile prima di ritirarsi verso la linea Gotica, distante non più di 40 miglia. Un cannone anticarro colpì infatti il primo mezzo, che si immobilizzò, nonostante il disperato tentativo del sergente capocarro di invertire la marcia. La fanteria tedesca aprì un intenso fuoco di fucileria per impedire l’uscita dell’equipaggio, ma il sergente e il cannoniere riuscirono a saltare fuori, ma non gli altri. Il tenente Thompson, pur di fronte all’evidenza della loro morte, corse verso la macchina inerte più avanti, saltò sul carro colpito, scrutò nel buio della torretta, semiaccecato dal sole e dalla polvere. Chiamò senza avere risposta e, sotto il fuoco nemico tornò nel suo carro, per entrare la mattina del 20 giugno nella città, evacuata nella notte dalla retroguardia tedesca. Lo stesso giorno il tenente Thompson tornò ad ispezionare il carro armato colpito e trovò un mucchio di cenere sul sedile del guidatore, ancora nella forma della metà inferiore di un uomo. Una suora di un convento vicino gli disse che aveva visto un soldato tedesco gettare una granata nella torretta, versarvi petrolio e dare fuoco al carro armato, con i suoi tre soldati all’interno

Fonti:

Edward P. Thompson, Quando il ten. Thompson entrò a Perugia su un carro armato nel ’44, Il Manifesto anno XIV n. 165, 13 luglio 1984

Claudio Biscarini, Il passaggio del fronte in Umbria (giugno-luglio 1944), Fondazione Ranieri di Sorbello, Perugia, 2014

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