Inno della riscossa (aprile 1903)
Si scopron le tombe si levano i morti
I vecchi padroni son tutti risorti
La terra ribelle di Rocchi e Andreani
Ritorni qualera – la terra di Fani
Va fuor di Perugia – va fuori Moscioni
Comanda Farabi evviva Angeloni
L’età dei plebei finita è con Brizi
Con Staffa e Baldeschi torniamo a Patrizi
Io popolo sovrano or servo m’inchino
Al re Luciano di casa Canino
Baston demagogo Perugia non doma
Dannato sia al rogo chi impone la soma
Va fuor di Perugia, va fuori Andreani
S’innalzi Donnini . Vogliamo Cipriani
Son là lungo il Tevere le case dè tuoi
Le case coi merli son fatte per noi
Mangiaste abbastanza – a noi resta il fumo
Empiste la panza col dazio consumo
La luce ci desta – e l’acqua e il tranvai
Ma il buio accresceste e al popolo i guai
Vostra opera bugiarda – nessuno più raggira
Il tramme ritarda e la fonte non tira
Faceste le strade per comodo vostro
Sciupando contrade e l’obolo nostro
Va fuor di Perugia – Pernossi e Bianconi
Vogliamo Misuri, evviva Salmoni
Del volgo incosciente svegliaste le brame
Rendeste insolente la gente che ha fame
Toglieste alle scuole dottrina e preghiera
Dettando le fole di vostra maniera
Levaste il rispetto del servo al padrone
Metteste in sospetto le brave persone
Va fuor di Perugia Publietto e Andreani
Vogliamo Salusti ed Angelo Fani
Ne abbiamo una schiera d’onesti e d’ingegno
E questa sincera – lavora d’impegno
Abbiamo dei giovani valenti e domati
Cucchia e Caproni – Gallenga e Donati
Dal nome Bussini le strade provvede
Ajò patatini i conti rivede
Ci dà Baduello l’urbana nettezza
Il buon Cardarello per ora s’avvezza
Le strade ferrate ci fa Cherubini
E Cook e Micheli – gli danno i quattrini
Ragnotti all’erario da l’oro che occorre
Il rame fornisce – Pietrin Della Torre
E se non ostante occorron denari
L’impronta Pippetto e il buon Montanari
Preposti all’igiene – di vita e di morte
E Croci e Paoletti ne schiudon le porte
Infine se qualcuno s’annoia e si stracca
Ci abbiamo Petrazzini ci resta Paltracca
Aperte le tombe s’infossino i morti
I nostri padroni – son tutti risorti.
Conservata da Stornelli Aldo
Nota archivistica scritta di pugno da Luigi Catanelli sul manoscritto originale:
Nato nel 1873
Unico repubblicano allora in Comune
Impiegato in Comune nel 1893
Nato davanti al vecchio ospedale
Il padre Luigi tipografo
Il fratello del nonno Nicodemo partecipò alla rivolta della Farmacia Tei e fu condannato a dieci anni di prigione commutata nell’esilio perpetuo. Emigrò in America.
Nel testo della trascrizione a macchina, sempre di pugno di Luigi Catanelli:
Il dott. Briganti mi afferma che l’autore è l’avv. Ciro Moroni
Bellissima, molto attuale, sembra che non sia passato un giorno, grazie per la restitutio.