Si definisce come Ospedale per acuti la struttura aziendale che, orientata ad un modello basato su livelli di intensità delle cure e supportata dalla tecnologia e diagnostica, sia in grado di erogare prestazioni di diagnosi e cura (ricovero) relative a pazienti con patologie in fase acuta o nell’immediata fase post-acuzie.
Nell’Ospedale per acuti vengono collocate anche attività di riabilitazione e le attività ambulatoriali specialistiche di secondo livello, la cui erogazione è legata o ad attività di monitoraggio del paziente nella logica della presa in carico o ad esecuzione di prestazioni diagnostiche e/o terapeutiche di particolare complessità.
Per garantire sicurezza e qualità delle prestazioni, la continuità dell’assistenza e una sostenibilità economica si intende definire un modello di rete ospedaliera strutturato su vari livelli in base a:
-intensità e complessità delle cure erogate;
-presenza e tipologia di specialità e di funzioni di emergenza;
-ruolo svolto nella ricerca, nello sviluppo dell’innovazione e nella formazione del personale del SSN.
La riorganizzazione strutturale dei Pronto Soccorso e DEA identifica il numero e la localizzazione dei centri relativamente alle patologie tempo dipendenti di maggior incidenza (cardiologica, cerebro vascolare, traumatica grave, emergenza pediatrica ) e a quelle di specialità o alta tecnologia al fine di costituire una rete ospedaliera che, rappresentando il cardine del sistema integrato regionale, deve garantire la presenza in queste strutture delle condizioni strutturali, tecnologiche, organizzative e delle risorse umane capaci di fornire risposte di qualità alle zone servite. E’ negli ospedali di rete che vanno concentrate tutte le attività in urgenza, quelle chirurgiche complesse e, più in generale, quelle di tipo semi-intensivo ed intensivo e la rete non può che avvalersi del sistema Hub&Spoke.
Con la definizione di un tale sistema si vengono a rappresentare in modo quasi automatico le articolazioni della strutture ospedaliere pubbliche secondo il ruolo all’interno della rete.
– le aziende ospedaliere, considerate HUB, sede di Dea di secondo livello e strutture centrali all’interno di ciascuna area geografica, devono disporre di tutte le specialità e devono essere anche sedi delle specialità con una diffusione rara sul territorio.
-i presidi ospedalieri di base con attività specializzate indicati come SPOKE, sedi di Dea di primo livello e con un ruolo importante per le specialità di media diffusione sul territorio.
-i presidi ospedalieri di base sono le altre strutture delle Asl, sedi di Pronto Soccorso Semplice, con la presenza di specialità diffuse.
La riqualificazione della rete ospedaliera secondo il modello hub&spoke si caratterizza dunque per:
-Minima congestione
-Forte specializzazione
-Minima rivalità di servizio
-Massima efficienza tecnica
-Concentrazione della casistica (volumi di attività)
-Tempestività di invio dalla periferia
Nei precedenti piani sanitari sono state delineate le caratteristiche degli Ospedali di territorio da quelle dei Dea 1 e 2 livello anche se di fatto la realtà attuale è falsata in quanto non tutte le sedi hanno i requisiti di struttura e di personale stabiliti dalle normative di legge e pertanto bisogna adoperarsi perché i Dea di 1 livello si possano riappropriare delle loro peculiarità
- centri HUB relativamente alle aree di ciascuna competenza (un centro Hub ogni 500.000-1.000.000 abitanti) a cui i pazienti sono trasferiti quando è superata la soglia di complessità prevista nelle strutture sotto-ordinate secondo specifici e condivisi protocolli tenendo presente come il centro HUB funga anche da Spoke per il bacino di competenza.
- centri SPOKE, con l’articolazione per area di competenza ( un centro Spoke 100.000-200.000 abitanti o qualora il tempo di accesso da un ospedale alla più vicina sede di Dea superi i 60 minuti), Il presidio ospedaliero può articolarsi su più sedi; all’interno del presidio ospedaliero di una Azienda ULSS ci dovrà essere almeno una struttura preposta a gestire l’emergenza con adeguate modalità e dotazioni organiche.
- Pronto Soccorso per un bacino di utenza di circa 40.000-150.000 abitanti nei casi in cui i tempi di percorrenza dal centro dell’abitato sia maggiore di un’ora dal Dea di riferimento o per un bacino di utenza di 20.000-40.000 abitanti in zona disagiata a bassi volumi di attività
- Punti di Primo Intervento gestiti dalla rete ospedaliera e/o da quella del 118
Ospedali di riferimento identificabili nei capoluoghi di provincia (Dea 2 livello di Perugia-Terni)
Funzioni:risposte avanzate alla emergenza urgenza modulabili
Strutture: H24 Guardia attiva PS, postazione 118, Medicina Interna, Murg, Chirurgia generale, Neurochirurgia, Radiologia con TC, laboratorio, Anestesia e Rianimazione, Ostetricia e Ginecologia con PS autonomo, Cardiologia con emodinamica, Cardiochirurgia, Pediatria con PS autonomo e Utin, Ortopedia,
-H24 reperibilità specialistica se presenti i reparti
Ospedali di Rete ( Dea 1 livello di Città di Castello-Gubbio-Foligno-Spoleto-Orvieto)
Funzioni:risposte avanzate alla emergenza urgenza modulabili
Strutture: H24 Guardia attiva PS, Postazione 118, Medicina Interna, Chirurgia generale, Radiologia con TC, Laboratorio, Anestesia e Rianimazione, Ostetricia e Ginecologia, Cardiologia, Pediatria, Ortopedia,
-H24 reperibilità specialistica se presenti i reparti
Ospedali di Territorio (Nodi di Rete di Umbertide-Assisi-Castiglion del Lago-Panicale-Pantalla-Norcia-Cascia-Narni-Amelia)
Funzioni:diagnosi precoce e corretta; adeguato trattamento sintomatico e respiratorio; sistema privilegiato di comunicazione e trasporto associato a un bed service
Strutture: H24 Guardia attiva PS, postazione 118, PS, Medicina Interna, Chirurgia generale, radiologia con TC (teleconsulto con Dea), Laboratori e/o attività programmata chirurgica o specialistica in Day o Week Surgery, attività internistica con day Service (se presente punto nascita guardia anestesiologica obbligatoria)
H24 reperibilità Anestesiologica (se presente punto nascita guardia anestesiologica obbligatoria), specialistica se presenti i reparti
Punto di Primo Intervento (Passignano-Marsciano…)
A seguito della riconversione dell’attività di un ospedale per acuti in un ospedale per la postacuzie oppure in una struttura territoriale potrebbe rendersi necessario il mantenimento nella località interessata di un Punto di Primo Intervento operativo nelle 12 h per 3000 accessi/anno (media di 9 accessi/die) o 24 h per 6000 accessi/anno (media di 18 accessi/die) la cui la responsabilità clinica e organizzativa ricade sul Dea di riferimento e/o sulle postazioni 118 a seconda della organizzazione e necessità locali
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