Lew Fonesca Ufficiale giudiziario a Sarasota, Florida

Mi chiamo Lew Fonesca. Quando la gente mi guarda vede un tipo alto circa uno e sessanta, magro, con una calvizie incipiente, un po’ sopra la quarantina, con una faccia assolutamente italiana, assolutamente triste.
Parole al vento, Alacrán, 2006, pag.14

Io ero un investigatore privato dell’ufficio del procuratore dello stato della contea di Cook, Illinois. La mia specialità era trovare la gente. Non sono un poliziotto. Non sono un avvocato. Non sono un investigatore privato. Non sono nemmeno un ragioniere.
Parole al vento, Alacrán, 2006, pag.14

Avevo affittato un ufficetto al secondo piano, trasformato la saletta d’attesa in un ufficio con pochi mobili, e l’altrettanto piccolo ufficio sul retro nel luogo in cui dormivo, leggevo, guardavo la televisione e i videotape e pensavo al mio passato. Il mio scopo nelle vita era semplice. Essere lasciato in pace. Guadagnare abbastanza per pagarmi la colazione, gli hamburger, i video, un film ogni tanto e le sedute con la strizzacervelli.
Parole al vento, Alacrán, 2006, pag.14-15

Misi la busta marrone sulla mensola interna della finestra dell’ufficio ed entrai nel piccolo ufficio attiguo che in realtà era la mia casa. Un letto che rifacevo tutti i giorni, con una trapunta e due cuscini. Un piccolo frigorifero. Un armadio. Una televisione in bianco e nero da quattordici pollici. Un videoregistratore e un tavolo di legno pieghevole per la tv. Ci avevo messo pochi minuti per installarmi lì, tre anni prima.
Parole al vento, Alacrán, 2006, pag.88-89

Autore: STUART M. KAMINSKY

Bibliografia consultata:

Denial, 2005 (Omissione di soccorso, Alacràn, 2009)

Vengeance, 1999 (Cattive intenzioni, Alacràn, 2006)

Retribution, 2001 (Parole al vento, Alacrán, 2006)

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