Quando arrivò nel suo appartamento in Mariagatan, Wallander bevve una birra e mangiò un pezzo di pane raffermo. Si accorse di essere talmente stanco da non riuscire nemmeno a pensare. Entrò in camera, si stese sul letto senza svestirsi e si addormentò immediatamente.
La leonessa bianca, Marsilio, 2005, pag.86
Invecchiare, pensò. Ho solo quarantaquattro anni e mi sento già logoro, sfinito. Improvvisamente, quei pensieri gli fecero provare un acuto senso di rabbia. Era solo lui e nessun altro a decidere se fosse invecchiato prematuramente. Era inutile dare la colpa al lavoro che faceva o al divorzio di cinque anni prima. L’unica cosa che doveva fare era capire in che modo avrebbe potuto cambiare la propria vita.
La leonessa bianca, Marsilio, 2005, pag.234
Presto avrebbe compiuto cinquant’anni. Wallander era convinto, anche se non voleva ammetterlo del tutto con se stesso, che il tempo per le decisioni importanti per la sua vita era ormai passato. Non sarebbe mai riuscito a essere altro che un poliziotto.
Muro di fuoco, Marsilio, 2005, pag.15
“Posso veramente continuare a vivere in questo modo?” si chiese ad alta voce. Non voglio più dare la caccia ad assassini spietati e senza scrupoli. Non voglio più avere a che fare con una violenza che per me rimarrà incomprensibile finché vivo. Forse nel futuro, le nuove generazioni di poliziotti in questo paese saranno più preparate e riusciranno ad affrontare il proprio lavoro in modo diverso. Ma per me è troppo tardi. Non riuscirò mai a essere diverso da quello che sono. Un poliziotto di una cittadina di provincia più o meno competente.
La leonessa bianca, Marsilio, 2005, pp.129-130
Non posso continuare a vivere in questo modo, pensò. Ho cinquant’anni ma mi sento molto più vecchio, e senza forze.
Muro di fuoco, Marsilio, 2005, pag.44
Spesso, durante quelle sere a Mariagatan, Wallander arrivava alla conclusione di non avere più la forza di andare avanti. Ma sapeva che doveva continuare. Almeno per altri dieci anni. Ormai, non aveva più alternative.
Muro di fuoco, Marsilio, 2005, pag.506
Quante volte era stato offeso in tutti i suoi anni di carriera? Da altri poliziotti, dai criminali, dai pm e dai giornalisti e ancor più da quelli che appartenevano a quella che chiamava “la cittadinanza”
Muro di fuoco, Marsilio, 2005, pag.304
Sapeva per esperienza che la prima impressione era quella decisiva. Le osservazioni fatte in un secondo tempo potevano rivelare aspetti importanti che gli erano sfuggiti in un primo momento. Ma nella sua mente, Wallander tornava sempre a quella prima impressione.
Muro di fuoco, Marsilio, 2005, pag.56
Sapeva per esperienza che spesso un’indagine che sembrava essersi arenata, improvvisamente poteva riprendere il giusto corso grazie ad una semplice frase o a un banale commento.
Muro di fuoco, Marsilio, 2005, pag.213
Autore: HENNING MANKELL
Nasce nei pressi di Stoccolma nel 1948 e vive tra la Svezia e Maputo, in Mozambico. Scrittore, regista e drammaturgo è autore anche di libri per bambini. Muore il 5 ottobre 2015.
Bibliografia consultata:
Mördare utan Ansikte, 1991 (Assassino senza volto, Marsilio, 2001)
Hundarma i Riga, 1992 (I cani di Riga, Marsilio, 2002)
Mannen som log, 1994 (L’uomo che sorrideva, Marsilio, 2004)
Villospår, 1995 (La falsa pista, Marsilio, 1998)
Den femte Kvinnan, 1996 (La quinta donna, Marsilio, 1999)
Steget efter, 1997 (Delitto di mezza estate, Marsilio, 2000)
Brandvägg, 1998 (Muro di fuoco, Marsilio, 2005)
Den vita Leojoninnan, 1998 (La leonessa bianca, Marsilio, 2005)
Pyramiden, 1999 (Piramide, Marsilio, 2006)
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