John Rebus Ispettore di polizia di Edimburgo

Aveva notato che con Rebus nessuno ci provava mai, però, non uno che lo chiamasse Jock, JohnnY, Jo-Jo o magari JR. Il fatto era che bastava guardarlo o ascoltarlo un minuto per capire che non era tipo da confidenze o vezzeggiativi. Lui era John Rebus, l’ispettore John Rebus.
Una questione di sangue, Longanesi, 2006, pag.299

– Ma allora perché sei entrato in polizia?-
Rebus si portò il bicchiere alle labbra. – E chi mi avrebbe preso, se no?-
Una questione di sangue, Longanesi, 2006, pag.339

John Rebus, venticinque anni, agente dell’Investigativa ansioso di lasciarsi alle spalle gli anni dell’esercito, incubi e fantasmi compresi. Una moglie e una figlia appena nata che tentavano di diventare la sua vita.
Morte grezza, TEA, 2015, pag.43

Chiudendo l’armadietto, ebbe un incontro ravvicinato con la propria immagine allo specchio. Faccia grigia, e grigio nei capelli. Pappagorgia anche a mento in fuori. Sorriso di zanne che avevano dato buca agli ultimi due appuntamenti col dentista.
Fine partita, TEA, 2015, pag. 17

Quando parlava, poi, Rebus temeva sempre che la sua voce potesse tradire la passione per quel mestiere. Sui metodi e sui risultati poteva anche nutrire dei dubbi, ma il lavoro in sé non aveva mai smesso di coinvolgerlo profondamente.
Fine partita, TEA, 2015, pag. 125

Le aveva detto di essersi sentito lusingato, ma in realtà era confuso: i rapporti con l’altro sesso erano sempre stati difficili, per lui. Era cresciuto in un villaggio minerario, un posto parecchio all’antica, quando si trattava di cose come la promiscuità.
Morte grezza, TEA, 2015, pag. 202

Pensò a una dozzina di locali in cui poteva andare a procurarsi da bere anche a quell’ora del mattino. La città – la sua città – era fuori ad aspettarlo, desiderosa di mostrargli la parte oscura e avvizzita del proprio cuore.
Dietro la nebbia, TEA, 2005, pag.34

Dio, come voleva un goccio. Ma non ancora. Non ancora. Avrebbe dimostrato a se stesso che poteva aspettare.
Dietro la nebbia, TEA, 2005, pag.311

“Ehi, detto tra me e te: John è un tipo affidabile?”
Siobhan ci pensò un attimo, poi annuì lentamente.” Quando azzanna l’osso, non lo molla più.”
Dietro la nebbia, TEA, 2005, pag.78

Per quello che ne sapeva lei, fuori dal lavoro Rebus non frequentava nessun collega, a parte quando lei stessa lo invitava alle partite dell’Hibernian. Il suo unico passatempo era bere, soprattutto in locali poco frequentati dalle donne, i suoi pub d’elezione autentiche gemme da museo della preistoria.
Dietro la nebbia, TEA, 2005, pag.189

“Del resto sono anni che si esercita, giusto?”
“Mi esercito in cosa, signore?”
“Le battute di spirito. Quel tocco di insubordinazione. Quel modo di temporeggiare finché non riesce a digerire e assimilare il contesto”
Casi sepolti, Superpocket,2006, pag.95

Rebus sorrise. “Dove sarò io, Jack ?”
“Lo sa Dio, dove sarai. Devi sempre fare l’eroe, vero ?”
“La storia ha bisogno di eroi”, rispose Rebus.
Morte grezza, TEA, 2015, pag. 389

Adesso il vecchio era lui, Rebus, che alle undici di sera, dopo Swany’s, se ne tornava già a casa. Avrebbe aspettato da solo l’arrivo del nuovo anno, e l’indomani sarebbe uscito anche se nessuno gli avesse fatto visita prima. Anzi, magari avrebbe addirittura cercato una scala e ci sarebbe passato sotto, e avrebbe pestato tutte le fessure che incontrava sul marciapiede. Così per dimostrare a se stesso che non aveva paura.
Dietro la nebbia, TEA, 2005, pag.473

Quando qualcuno organizzava un’attività di gruppo, una giornata di pesca, un pomeriggio al golf, un’escursione in autobus, Rebus non era mai della partita. Era un occasionale, un solitario anche in compagnia, il suo cervello e il suo cuore veramente coinvolti solo dalle questioni di lavoro.
Morte grezza, TEA, 2015, pag. 390

C’erano momenti in cui Rebus sarebbe stato pronto a giurare di aver sentito il profumo della moglie sul cuscino accanto. Impossibile. Erano separati da vent’anni, e su quel cuscino lei non aveva mai dormito, nemmeno posato la testa. Sentiva anche altri profumi – di altre donne- ma sapeva che si trattava solo di un’illusione, un’illusione olfattiva. Quel che sentiva era il profumo della loro assenza.
Una questione di sangue, Longanesi, 2006, pag.75

Autore:

IAN RANKIN

Nato in Scozia a Cardenden, una ex città mineraria scozzese, il 28 aprile 1960. Laureatosi all’Università di Edimburgo in letteratura inglese, prima di dedicarsi alla letteratura, ha svolto i lavori più disparati.

Bibliografia consultata:

Knots & Crosses, 1987 (Cerchi e croci, TEA, 2012)

Black & Blue, 1997 (Morte grezza, TEA, 2015)

Dead Souls, 1999 (Anime morte, La Biblioteca di Repubblica, 2004)

Set in Darkness, 2000 (Dietro la nebbia, TEA, 2005)

Resurrection Men, 2001 (Casi sepolti, SuperPocket, 2006)

The Falls, 2001 (Fine partita, TEA, 2015)

A Question of Blood, 2003 (Una questione di sangue, Longanesi, 2006)

Fleshmarket Close, 2004 ( Indagini incrociate, TEA, 2009)

The Naming of the Dead, 2006 (Dietro quel delitto, Longanesi, 2008)

Exit Music, 2007 (Partitura finale, Longanesi, 2009)

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