Francesco Ingravallo Squadra Mobile di Roma

Uno dei più giovani e, non si sa perché, invidiati funzionari della sezione investigativa: ubiquo ai casi, onnipresente su gli affari tenebrosi. Di statura media, piuttosto rotondo della persona, o forse un po’ tozzo, di capelli neri e folti e cresputi che gli venivan fuori dalla metà della fronte quasi a riparagli i due bernoccoli metafisici dal bel sole d’Italia, aveva un’aria un po’ assonnata, un’andatura greve e dinoccolata, un fare un po’ tonto come di persona che combatte con laboriosa digestione: vestito come il magro onorario statale gli permetteva di vestirsi, e con una o due macchioline d’olio sul bavero, quasi impercettibili però, quasi un ricordo della collina molisana. Una certa praticaccia del mondo, del nostro mondo detto “latino” benché giovine (trentacinquenne), dove di certo avercela: una certa conoscenza degli uomini: e anche delle donne.
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Garzanti, 1957, pag.5

Autore: CARLO EMILIO GADDA 

Nasce a Milano nel 1893 da una famiglia agiata che subisce, nel primo decennio del novecento, una grave crisi economica. E’ combattente della Prima guerra mondiale, dove viene fatto prigioniero. Laureato in ingegneria industriale, lavora presso varie industrie in Italia, in Argentina, in Germania e Francia. Questo non gli impedisce di frequentare gli ambienti letterari e di iscriversi alla facoltà di Filosofia, sostenendo tutti gli esami, ma non la tesi di laurea. La vita professionale e l’attività letteraria si affiancano fino al 1940, quando abbandona definitivamente l’ingegneria per trasferirsi a Firenze e intensificare la sua produzione letteraria. Nel 1950 è a Roma, assunto dalla RAI fino al 1955. Muore a Roma nel 1973.

Bibliografia:

Quer pasticciaccio brutto di via Merulana (Garzanti, 1957)

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